Ecco il pezzino che ha portato all'arresto di Messina Denaro.
E' stato trovato nell'intercapedine di una sedia, a casa di Rosalia Messina Denaro, la sorella del boss arrestato oggi.
Sarebbe stato un appunto dettagliato sulle condizioni di salute del boss Matteo Messina Denaro, scritto dalla sorella Rosalia e da lei nascosto nell’intercapedine di una sedia, a dare agli investigatori l’input che ha portato, il 16 gennaio scorso, all’arresto del capomafia latitante da 30 anni. Il particolare emerge dall’inchiesta della procura di Palermo che oggi ha portato all’arresto per associazione mafiosa di Rosalia Messina Denaro. Lo scritto è stato scoperto dai carabinieri del Ros il 6 dicembre scorso mentre piazzavano delle cimici nell’abitazione della donna. L’unica, a differenza delle altre sorelle del boss, a vivere da solo.
Quel giorno, gli investigatori erano entrati di nascosto per piazzare una microspia, avevano scelto il salone, dove la donna è solita stirare: smontando la gamba di una sedia di metallo hanno trovato una sorpresa, un biglietto in cui c’era il diario clinico di una persona. "Adenocarc, 3 novembre 2020 lo so, 9 novembre ricovero, 13 operazione. Persi 11 chili". E poi ancora: "Sei luglio 2021 è ritornato (…) Ridotto fare tre cicli. Gennaio 2022 altra tac. Se si riduce ancora abbassiamo la che (chemioterapia – ndr)". Era il diario clinico di Matteo Messina Denaro, che la donna aveva trascritto sulla ricevuta di un vaglia inviato al figlio detenuto.
Quando i militari scoprono il pizzino nella sedia decidono però di non portarlo via ma lo fotografano per analizzarlo con calma, il tutto anche per non insospettire la donna. Dietro l’appunto, scritto a mano, c’è un vero e proprio diario clinico di un malato di cancro. In un passaggio si legge «è ritornato nel colon in tre punti» ma anche «fianco destro e sinistro». In basso vengono menzionate alcune cure a cui sottoporsi: «fare tre cicli» e «gennaio 2022 altra tac». Infine «se si riduce ancora abbassare la che (chemioterapia, ndr)». Partendo da queste indicazioni dettaglia sulla patologia – tra cui un’operazione – gli investigatori iniziano degli accertamenti, prima al ministero della Salute e poi sulle banche dati sanitarie nazionali. In questo modo arrivano a identificare un maschio di età compatibile con quella del latitante che si è sottoposto agli stessi interventi chirurgici indicati nell’appunto. Si tratta di Andrea Bonafede, geometra di Campobello di Mazara e nipote del boss locale.
I tabulati telefonici dimostrano, però, che il geometra non può essere il paziente oncologico di cui si parla nel pizzino, perché nei giorni in cui il malato subiva le operazioni, una a Mazara del Vallo l’altra a Palermo, Bonafede si trovava a casa sua a Campobello. Gli indizi a quel punto conducono tutti su Matteo Messina Denaro. Il 16 gennaio 2023, alle 9.15, scatta il blitz che mette fine alla trentennale latitanza del padrino di Castelvetrano.
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