Archetipo, oggetto funzionale e scultoreo: la seduta da tavolo resta il fulcro progettuale e centrale delle attività quotidiane
Sedersi per credere. La sedia è una vera sfida progettuale per tutti i creativi, del passato e del presente. Non a caso, sono spesso gli architetti a cimentarsi nella rielaborazione di questo elemento d’arredo estremamente complesso nella sua semplicità. Un concentrato di equilibrio, stabilità, forza, leggerezza e bellezza. La cartina tornasole, anche per le aziende produttrici, che dimostra senza compromessi il saper fare (o meno). Chi la utilizza, manipola la sedia da pranzo distrattamente, cogliendone gli aspetti più ergonomici, oppure la pone in bella mostra come un oggetto decorativo, evidenziandone la duplice valenza. Resta comunque sempre al centro dell’attenzione, come ha dimostrato l’iniziativa Sit down to Have an Idea, progetto artistico itinerante, intrapreso per Luxy dall’artista Andrea Bianconi, che ha indagato il ruolo della sedia nello spazio domestico, trasformandola in ‘luogo’ intimo e incubatore di idee. Al Salone del mobile 2022, la seduta è stata presente valorizzata nei materiali e nelle finiture, talvolta rivisitata nelle sue versioni storiche, moderna ed elegante nella combinazione di lavorazioni artigianali e industriali. Sempre più versatile per spaziare in un’ampia gamma di destinazioni d’uso.
Riscoperta negli archivi storici di Acerbis, la sedia MED, progetto del 1983 di Giotto Stoppino e Lodovico Acerbis, viene ora riprodotta nel rispetto del disegno autentico. MED rappresenta sempre una sapiente combinazione di forme e materiali che esaltano le caratteristiche del legno e la sua lavorazione artigianale. In occasione del Salone del Mobile 2022, è stata presentata nelle versioni con struttura in massello di legno noce tinto scuro o massello di frassino tinto nero, con seduta e schienale in multistrato curvato rivestiti in tessuto o pelle. Oggi come allora, resta forte e riconoscibile il profilo della gamba che richiama l’iconico Flatiron Building in Madison Avenue, New York.
Prende ispirazione dalle sedute imbottite per essere realizzata in polipropilene. Ecco Dunk, la nuova poltroncina con seduta a pozzetto di Et al. disegnata da Philippe Tabet che ha scocca disponibile nelle versioni con e senza fori, di cui una impilabile. Entrambe sono ottenute attraverso un unico stampo con polipropilene riciclabile al 100%, oppure con polipropilene riciclato r-PP (recycled PP) con composizione variabile tra il 65 e l’85%, proveniente dal recupero di materiale post consumo. Grazie alla sua versatilità può soddisfare un’ampia gamma di destinazioni d’uso.
Progettata nel 1938, è stata in produzione continua fino al 2003 ed ora è riproposta con una seduta dotata di comodo cuscino. Windsor Chair è un vero gioiello artigianale, frutto della collaborazione tra l’architetto ed ebanista danese Frits Henningsen e Carl Hansen & Søn. Realizzata in rovere massello, il suo schienale alto presenta diverse difficoltà produttive, così come varie tecniche di lavorazione, che richiedono l’abilità di un falegname esperto. La parte superiore della sedia è composta da due parti curvate a vapore, una delle quali forma l’arco dello schienale, mentre l’altra vi si estende intorno formando i braccioli. I 14 supporti, ripetuti nello schienale e nei braccioli secondo angolazioni diverse, sono leggermente piegati per creare una serie decorativa con una piacevole inclinazione.
Un comfort autentico quello offerto dalla sedia Calum disegnata da Simon Pengelly per Desalto. La sua forma fluida e leggera la rende versatile tanto da essere declinata in molteplici versioni: office, home, lounge, con base girevole, a slitta, a razze con ruote auto-frenanti, meccanismo per la regolazione dell'altezza e inclinazione della seduta. Il designer racconta: “Mai come ora il bisogno di privacy e di protezione è di fondamentale importanza, così come lo sono quei pezzi d’arredo la cui attenzione è rivolta alle esigenze del cliente. Rilassante e aggraziata grazie al suo profilo delicato, Calum ha una forma semplice, spontanea, intuitiva. Sorprendente ma rassicurante al tempo stesso, è la naturale evoluzione di una collezione di sedie per uso residenziale e ambienti contract.”
Il tipico legno curvato di Gebrüder Thonet Vienna è interpretato in maniera creativa da India Mahdavi con un insolito ricciolo che definisce i braccioli. Nasce così Loop, la poltrona lounge che amplifica bellezza e rotondità della materia lignea su una tavolozza di colori molto particolari. La collezione, caratterizzata dal motivo ricorrente del cerchio, che definisce il confine nello spazio e si avvolge su se stesso prima di inseguire il suo percorso, include anche una banquette.
Continua, al Salone del Mobile 2o22, l’esplorazione da parte di Philippe Starck per Kartell di forme essenziali e segni grafici primordiali. L’obiettivo è tramutarli in oggetto di design, creando un momento di riflessione su noi stessi e sull’abitare. La sedia Papà è l’espressione di tutto questo. Il designer la racconta così: “Non so quando, dove, chi ha disegnato papà, ma la papà la vedevamo ovunque: in soggiorno, in giardino, in cucina, in giallo, in azzurro, in rosa, spesso ridipinta con la mano e l’affetto. Papà è nei nostri cuori”. Realizzata in materiale riciclato, è declinata nelle varianti bianco, nero, giallo, verde e blu, tutti nelle tonalità matt pastello di grande tendenza.
Come un sarto, Piero Lissoni modella sul corpo la seduta Nebbia di Porro. La morbidezza delle curve e un uso scolpito del legno fondono artigianato e progetto industriale per una ergonomia senza rivali. Le gambe in legno massello di frassino dalla sezione importante originano i braccioli elegantemente curvati, e offrono un appoggio per lo schienale a forma di conchiglia e la seduta, entrambi imbottiti e pensati per essere sfoderabili. La grande comodità e praticità di Nebbia si aprono a nuove possibilità di utilizzo, includendo anche spazi contract.