Mezzano di Primiero: un borgo gioiello in legno e pietra - Latitudes

2023-03-23 16:50:30 By : Ms. Ling K

La cittadina, in provincia di Trento, è un museo en plein air unico nel suo genere con cinque percorsi a tema a cui si aggiunge il coreografico Cataste e Canzei, con le cataste di legna che si fanno arte. Fra le eccellenze del territorio anche il Caseificio sociale che produce formaggi nel rispetto della tradizione

Mezzano di Primiero è uno scrigno antico adagiato nella Valle del Primiero, all’imboccatura del Parco Naturale di Paneveggio Pale di San Martino. È un borgo gioiello che da  una decina d’anni fa parte a pieno titolo dell’esclusivo club dei Borghi più Belli d’Italia. È caratterizzato da una interessante architettura rurale ed una infinità di piccoli scorci che incantano nella loro disarmante semplicità.

Il suo nome sembra derivare dal latino “medianum” cioè in mezzo, tra Imer e Siror, altri due centri della vallata. A lungo conteso tra Italia ed Austria, ed in precedenza dominato da vari potenti  – dagli Scaligeri, ai Tirolesi; da Napoleone ai Bavaresi – ha saputo trarre frutto da ogni influsso ed esperienza per rielaborare una propria, forte e fiera identità culturale, senza mai tradire la sua storia. 

Il suo passato è legato a filo doppio con la ruralità montana. Rinasce nelle antiche case contadine in legno e pietra, a volte costruite per formare un tutt’uno con stalla e fienile, nel campanile a cipolla di San Giorgio dai chiari richiami tirolesi, che nell’800 fu dipinto a due colori, nelle piazze abbracciate alle fontane, nelle facciate impreziosite da iscrizioni e affreschi, nella storica Lisiera (il locale dove un tempo si produceva il sapone e le massaie facevano il bucato secondo rigidi rituali e precise gerarchie) restituita al paese dopo un completo restauro.

E ancora nei tabià (le vecchie stalle in disuso) che narrano ancora il rito del filò (le storie narrate dagli anziani del paese nelle lunghe serata d’inverno) recuperati a nuova vita; nelle cataste di legna (i canzei in dialetto) che qui si fanno arte e ispirano talenti locali e forestieri; negli stoli, piccoli  acquedotti in cunicoli pensati per captare l’acqua dalla sorgente e condurla in paese al coperto, al riparo da contaminazioni e nei vicoli a salesà, minuziosamente acciottolati.

Un’altra eccellenza di questa terra è il “Caseificio Sociale Primiero”. La sua è una storia speciale, un intreccio di sapori e profumi, espressione di una passione antica e genuina. Inaugurato nel 1981 produce formaggi di altissima qualità tra cui il Primiero, il Trentingrana DOP, la Toséla ed il Botìro (presidio Slow Food).

Il Caseificio dispone di un grande punto vendita presso la Sede sociale di Mezzano dove si possono acquistare i formaggi ed anche tanti altri prodotti del territorio.

Il caseificio gestisce inoltre  gli Agritur Malga Rolle situato sul Passo Rolle a 1980 metri di altitudine e Malga Fossernica, nella Valle del Vanoi per raccontare sulla tavola la storia dei suoi formaggi e dei prodotti del territorio. Merende, pranzi e cene ogni occasione è buona fare visita a queste malghe e provare la sua interessante cucina.

In paese ci sono anche tantissimi orti: circa 250, uno ogni sei abitanti.  Questi non sono semplici orti, ma orti-giardino: cuore del biodiversità e del verde rurale dove ancora oggi si coltivano fiori, tanti e di numerose specie e varietà, ortaggi, alberi da frutto e qualche pianta di vite. Il periodo migliore per ammirarli è giugno – luglio. Sono censiti e segnalati nella mappa turistica distribuita in paese.

Grazie al continuo, fiero e convinto omaggio alla natura il borgo si è trasformato in una sorta di serbatoio di vita alpina, una miniera inesauribile di idee che si offrono al visitatore in ogni angolo nascosto, lungo i vicoli, nelle piazzette, all’ombra dei ballatoi in un vibrante museo sotto il cielo.

Da esplorare lungo diversi itinerari a tema che invitano a scoprire acqua, orti, architetture, dipinti murali dei “frescanti”, cioè i pittori di affreschi ed antiche iscrizioni.

Sono i “Segni sparsi del rurale” che fanno di Mezzano un’icona di rusticità non ancora sfiorita. Per questa comunità il passato è legato a doppio nodo alla ruralità montana e non si limita a sopravvivere, ma è vivo, si fa presente.

Un bell’esempio di come – con amore per il proprio paese, semplicità e cultura – si riescono a valorizzare anche le cose più semplici e renderle, in tal modo, uniche. Questi percorsi fanno di Mezzano un museo unico a cielo aperto, che si visita semplicemente passeggiando lungo diversi itinerari a tema, ben segnalati con una chiara ed accattivante segnaletica.

Ad impreziosire le case di questo borgo non ci sono solo dipinti murali ma anche antiche iscrizioni, le prime risalenti al ‘700. Si intravedono sulle facciate, sopra le porte, negli architravi…. in un prezioso repertorio espressione di una cultura popolare spontanea che non intende permettere che il passato venga cancellato.

A questi cinque percorsi se ne deve aggiungere un sesto, permanente dal 2010. Si tratta di “Cataste e Canzei”, installazioni artistiche (attualmente una trentina) che vogliono reinterpretare l’antico rito dell’accatastamento della legna. I “canzei” sono le cataste di legna, le scorte di ceppi per l’inverno che si trovano lungo i vicoli, sui ballatoi, nelle piazze e nei cortili di ogni paese di montagna. Ebbene a  Mezzano questi cumuli di legna ……. si fanno arte.

Infatti, ogni anno artisti affermati e allievi delle scuole d’arte arrivano nel borgo per realizzare grandi installazioni utilizzando la tecnica dell’accatastare la legna, un tronchetto sopra l’altro. In tal modo il paese si sta popolando di meravigliose e monumentali cataste di legna.

Ecco allora la fisarmonica in tensione che pare una stella, la clessidra chiusa tra sole e luna a segnare il trascorrere del tempo e la grande parete che ricorda l’alluvione che colpì il paese nel 1966. E ancora, gli uomini intenti a tagliare l’albero e la catasta instabile che cede in un coreografico crollo. 

Un dono quello dei canzei, che ha fatto di Mezzano uno straordinario museo a cielo aperto che vale la pena visitare e rivisitare tante e tante volte.

A Mezzano c’è anche una “sedia rossa”, anzi due sedie rosse, che compaiono a sorpresa, in genere nei fine settimana, lungo le vie del borgo e nei suoi angoli più romantici. Se un turista ne trova una, non deve fare altro che suonare la campanella  appoggiata sulla seduta e una persona del paese arriva e si mette a disposizione.

Risponde alle domande, racconta la storia del borgo, svela curiosità e aneddoti, indica dove trovare prodotti tipici e lavorazioni artigianali, dove dormire e mangiare, quali sentieri percorrere per salire a malghe e rifugi, quali le attività sportive ed i luoghi di animazione per i bambini.

La sedia è un modo genuino ed autentico di dare il benvenuto, in cui sono coinvolti una ventina di volontari di tutte l’età, dai bambini agli anziani. È stata dipinta di rosso per riprendere la tinta del logo dei Borghi più Belli d’Italia e per ricordare che a Mezzano tutto si fa con il cuore e che il romanticismo è nelle sue corde. 

Questa cittadina è circondata da una natura forte e rigogliosa, che avvolge ed accompagna il “quotidiano” della gente di montagna e si fonde con esso. I numerosi sentieri che partono dal paese portano alla scoperta, a piedi o in mountain-bike, di un ambiente ancora inalterato e di grande bellezza.

Ci sono luoghi che si apprezzano meglio su due ruote come la pista ciclabile del Molaren con diverse soste per godersi il panorama in completo relax. Altri che conquistano i più avventurosi, come gli orridi di Val Noana e il Ponte tibetano che fa da collegamento tra i rifugi Caltena e Fonteghi.

Altri che conquistano per l’assoluta bellezza dei boschi, come il Parco Naturale di Panveggio e il Sentiero degli Abeti Giganti in Val Noana, con i suoi alberi secolari che svettano fino a toccare i 50 metri ed hanno il tronco con un diametro anche di un metro. 

Ulteriori info: www.mezzanoromantica.it

Articolo di Tiziano Argazzi. Riproduzione riservata ©Latitudeslife.com.

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West Virginia, Socotra, Underwater, Firenze, Castellana

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