Philippe Starck si è fatto un nome rendendo straordinari tanti oggetti di uso quotidiano, ma il designer e architetto francese crede che la “smaterializzazione” della vita moderna renderà presto superflui simili talenti.
"Qual è il futuro del design? Ebbene, non c'è, perché bisogna capire che tutto ha una nascita, una vita e una morte e per il design è lo stesso", ha detto all'agenzia di stampa francese AFP a margine del Salone del Mobile in corso a Milano. Starck si trova in Italia per presentare una nuova sedia creata per la maison Dior, un aggiornamento dell'iconica versione della sedia con lo schienale a medaglione Luigi XVI che ha caratterizzato la prima boutique fondata da Christian Dior a Parigi nel 1947.
Starck, 73 anni, è uno degli inventori più prolifici della sua generazione, avendo progettato di tutto, da prestigiosi hotel a yacht di lusso, fino a mobili e oggetti bestseller, dagli spremiagrumi agli spazzolini da denti. Il designer crede, tuttavia, che il progresso della tecnologia significhi che talenti come il suo potrebbero un giorno diventare ridondanti. "Facciamo sparire tutto", ha detto, aggiungendo: "Guardate il vostro iPhone: il numero di prodotti che sostituisce, è straordinario". "Tempo fa, un computer aveva le dimensioni di un edificio, una casa di periferia, ora è incastonato sotto la pelle". Il processo giungerà al termine, dice con un sorriso, quando "l'uomo sarà nudo sulla spiaggia, ultra potente, ultra calcolatore, ultra comunicativo". La nuova sedia Miss Dior è realizzata interamente in alluminio, disponibile in cromo nero, rame rosa o oro, mentre uno dei tre modelli ha un solo bracciolo, in modo piuttosto estroso. La creazione viene realizzata due decenni dopo che Starck ha lanciato il modello ultramoderno “Louis Ghost” in plastica, rivelatosi un grandissimo bestseller, ispirato proprio alla sedia ‘a medaglione’ Luigi XVI del XVIII secolo con il suo caratteristico schienale ovale. A differenza della sedia di plastica, però, che costava circa 350 euro (circa 370 dollari), la Miss Dior costa tra i 1.700 e i 5.000 euro. "Le sedie sono un esercizio interessante perché sono molto difficili, nonostante le apparenze... leggermente più facili che andare sulla Luna, ma non lontano da questo", ha scherzato Starck. L’archistar francese voleva assicurarsi che la sua nuova creazione durasse nel tempo, quindi ha scelto un "materiale estremamente solido, estremamente tecnico, un alluminio molto ecologico e totalmente riciclabile". Starck è un appassionato sostenitore del design ecologico, e infatti tra le sue numerose creazioni appaiono anche biciclette elettriche, termostati intelligenti e turbine eoliche personali. "L'ecologia, più d’ogni altra cosa, ci sta dicendo: ‘Voglio comprarlo, ma ne ho davvero bisogno?’. Se sei onesto con te stesso, l'80% delle volte diresti di no", ha detto Starck. Significa anche che acquistare qualcosa "per sempre - deve durare". Philippe Starck fa risalire la propria ricerca del minimalismo industriale a suo padre, che disegnava aeroplani. "Per far volare un aereo, questo deve essere leggero, devi rimuovere tutto ciò che è inutile", ha detto. E ha aggiunto: "Per tutta la vita ho cercato di trovare il centro delle cose, il senso delle cose, l'anima delle cose". Dice che le preoccupazioni per l'ambiente possono essere risolte "non producendo" - ma non si arrende ancora. "Ho un'idea ogni 16 secondi", sostiene. Starck giustifica il progettare qualcosa chiedendosi "se l'oggetto è giusto, se merita di esistere, se è stato realizzato con il minimo di materiale ed energia, se è accessibile al massimo numero di persone, se porta... felicità, risate". Se permette anche a qualcuno di "sedersi, lavarsi, mangiare, allora in tal caso è utile e ne sono orgoglioso", conclude.
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