Poltrona D 154.2 disegnata da Gio Ponti, presente nel nuovo catalogo Outdoor di Molteni&C
Ritratto di gruppo in esterno: da Molteni&C a Baxter, da Poltrona Frau fino a Edra, un racconto a più voci di un’epopea decisamente vincente. Tutta vissuta alla conquista degli spazi fuori casa.
F uori tutti: sembra quasi uno slogan facile e a buon mercato, in realtà è un atteggiamento di apertura verso un nuovo modo di abitare che attrae più di una potente calamita e a cui è quasi impossibile resistere. Chiamarla tendenza è troppo scontato, perché è ormai un dato di fatto imprescindibile, l’arredo outdoor sta diventando una fascia di mercato sempre più appetibile per tutti. Dai primi pionieri – la Collezione 1966 di Richard Schultz per Knoll che ormai ha ben 56 anni – l’evoluzione, frutto di molti anni di ricerca stilistica, formale e sui materiali, ha avuto un’evoluzione costante, esplosa negli ultimi due decenni. Dopo Gervasoni, Minotti, B&B Italia, Cassina e Visionnaire, le tappe si sono fatte sempre più forzate: nel 2019 è stata la volta di Flexform, nel 2021 di Poltrona Frau ed Edra mentre il 2022 chiude con l’ingresso in pista di Baxter. Ma non finisce certo qui, l’anno nuovo si apre con una new entry di grande prestigio. È di questi giorni la notizia che anche Molteni & C è pronta per il grande balzo. Una nuova opera aperta, un capitolo che si apre e quindi una ragione in più per fare il punto sullo stato dell’arte. Partendo dall’ultimo arrivato.
MOLTENI&C, UNA NUOVA PROVA D’AUTORE
Un esordio con il botto, l’ultimo colpo messo a segno da Molteni&C, è ancora una volta la dimostrazione che la perizia estetica e manifatturiera che già esiste per i mobili di casa può essere replicata alla perfezione anche fuori. In un tutt’uno che nasce da un progetto armonico in continuità con tutto quello che già è stato immaginato. “Come per la collezione indoor 2022 di Molteni&C – racconta Vincent Van Duysen, direttore creativo dell’azienda – anche per la nuova proposta outdoor ho perseguito un’idea di morbidezza e benessere, di giocosità organica in una visione architettonica dell’arredo. Mi sono ispirato al modernismo per richiamare l’idea di permeabilità e trasparenza tra spazi interni ed esterni, e quell’intima connessione con la luce e la natura”. La linea visivamente espressiva e al tempo stesso altamente funzionale, riesce a unire in modo organico progetti originali di Foster + Partners e Ron Gilad a pezzi d’archivio riscoperti di Gio Ponti e Luca Meda, sempre nel rispetto della ricca tradizione del design italiano e del nostro patrimonio artigianale. L’intero racconto si articola in tre capitoli, che contengono delle vere e proprie punte di diamante, come l’attesissima riedizione del classico divano Palinfrasca di Luca Meda, una meraviglia del savoir-faire italiano e dell’artigianato, che spicca nel primo atto, intitolato Landmark Collection, un raffinato mix di tradizione, artigianato e stile senza tempo, reso unico da dettagli, curve e giunture, ottenute grazie all’impiego di diverse tecniche di alta ebanisteria. La Timeout Collection, la seconda ‘visione’ di Van Duysen, presenta un’elegante offerta di oggetti essenziali per l’outdoor ispirati alle forme morbide dell’architettura modernista. L’ultima interpretazione del mondo esterno, la Heritage Collection, ha tra le tante proposte, due ‘chicche’ di Gio Ponti: la chaise longue D.150.5, progettata originariamente nel 1952 per il prendisole esterno della nave da crociera Andrea Doria e la sedia D.154.2 che faceva parte del progetto di Villa Planchart a Caracas, in Venezuela, ora adatta anche per l’uso esterno. “Per un’idea di arredo outdoor nuova, – continua a raccontare – perché basata su riferimenti culturali e progettuali provenienti dalla tradizione, ma moderna, caratterizzata da un’idea di semplicità che nasce da attenti giochi di proporzioni. La tecnologia è all’avanguardia ma nascosta, i materiali sono naturali e senza tempo. Caratteristiche intrinseche all’identità di Molteni&C: l’accurata artigianalità della produzione, la ricercatezza dei dettagli, la bellezza dei singoli oggetti che racchiudono la lezione dei grandi architetti e designer che ha interpretato. La nuova proposta outdoor mostra una presenza grafica e un senso di atemporalità che ritrovo nel marchio”. A legare le collezioni sono i nuovi tappeti dello stesso Van Duysen, di Nicola Gallizia e Marta Ferri, che hanno anche curato una sofisticata collezione tessile originale per esterni, definita da motivi sottili, tessuti ricchi e toni caldi. Per vivere appieno gli spazi esterni, la proposta Outdoor è completata da una cucina esterna, progettata da Vincent Van Duysen che conclude: “convivialità e raffinatezza sono le parole chiave che ho voluto attribuire a questa cucina da esterno. Mobili dall’aspetto semplice ma strutturato, dove funzionalità e raffinatezza coesistono per creare un design moderno.
BAXTER, LA CONFERMA DI UN SUCCESSO
Qualità del prodotto, competenza artigianale e stilistica, ma anche tanta attenzione alla qualità della vita, questa è l’alchimia che il design ha il compito di interpretare e amplificare. Una missione importante, centrata appieno da Baxter, una delle debuttanti al grande ballo ‘fuori pista’ dell’ultimo Salone del Mobile, come racconta Paolo Bestetti, CEO dell’azienda che ci confida “i risultati dello scorso anno, anno in cui Baxter per la prima volta ha lanciato una collezione Outdoor, sono stati inaspettati. Il Nord Europa è stato un mercato per noi di grande riferimento per la tipologia di prodotto che proponiamo”. Il lavoro frutto di anni di ricerca e di tanta tecnologia che, spiega, “sta assumendo sempre più importanza nel tempo, anche per un settore come il nostro che ha una parte manuale molto forte”. Un savoir-faire molto radicato che vede comunque l’aspetto umano al primo posto, visto che “per il taglio della pelle vengono utilizzate delle macchine, ma sono gli stessi tagliatori che le ‘aiutano’ a capire come tagliare al meglio il cuoio. La macchina è solo l’ausilio utile per esprimere al meglio la capacità dell’operatore”. Un impegno all’eccellenza costante, che negli ultimi anni, ha portato anche a rivoluzionare l’imballaggio per diminuire gli sprechi, ma non solo, visto che “c’è in progetto anche lo sviluppo di un magazzino verticale che ci darà la possibilità adi essere più veloci e migliorare le performance sulla logistica”. Cuore e cervello, dunque, visto che l’azienda da sempre si affida a un team di designer collaudati, capaci di interpretare il mondo di Baxter che “è sempre legato al concetto dell’imperfezione, alla capacità di leggere i materiali e costruire il design sulla materia. Questa è la nostra filosofia ed è in questa direzione che sta andando la nostra ricerca. Questo non ci frena però nello scouting di figure che potrebbero essere interessanti per noi”. Tutta la parte di coordinamento creativo avviene in ‘casa’ grazie a un team di persone. E a proposito, spiega; “la figura dell’art direction in realtà non esiste e la sua funzione è divisa in tre: intuizioni e suggestioni che arrivano da me altre che derivano direttamente dalla ricerca e lo sviluppo gestita dall’Ufficio Stile e una parte più commerciale”. Intanto a Lurago d’Erba si lavora alacremente a dei nuovi cuoi con una concia particolare, perché rassicura, “siamo un’azienda specializzata sulla pelle e non smettiamo mai di fare il nostro lavoro di ricerca”. Per quanto riguarda le novità, dopo tre anni di lavoro “abbiamo creato un nuovo articolo molto interessante legato a un progetto dello studio di Draga & Aurel. Sempre con loro abbiamo creato una nuova linea di complementi che punta tutto sulla ricerca del colore e sui suoi accostamenti. Ci sono poi anche dei nuovi prodotti per la zona pranzo di Roberto Lazzeroni. Continua anche la collaborazione con Studiopepe che ha sviluppato progetti outdoor e anche indoor con l’introduzione di un materiale nuovo un po’ inaspettato per Baxter”. E per finire, c’è Paola Navone (vedi intervista a pag.44) a cui è stata affidata la nuova collezione outdoor, un nuovo capitolo di quel lungo dialogo con lei “che ha permesso a Baxter di ‘uscire dalla casa’ e andare inaspettatamente all’esterno con dei nuovi cuoi che possono resistere all’esterno, sopportando le temperature più ostili e gli sbalzi di clima”.
POLTRONA FRAU: NO TIME NO SPACE
Arredi leggeri e confortevoli, eleganti e versatili, pensati per una vita en plein air in sintonia con lo stile dell’abitare contemporaneo. Per una vera immersione nella natura. Tutto l’anno. Questa la sfida lanciata da Poltrona Frau, che a due anni di distanza si rivela un vero successo, come rivela Nicola Coropulis, CEO dell’ormai secolare azienda, decana indiscussa del made in Italty, “anche se il primo anno non è del tutto rappresentativo di quello che ci aspetterà in futuro, nel 2022 quasi il 50% delle nostre vendite è arrivato dal mercato italiano e Emea. Ora puntiamo agli States per questo abbiamo avviato una partnership strategica con Janus et Cie, un altro brand outdoor del nostro gruppo Lifestyle Design, per la distribuzione esclusiva dei nostri prodotti oltre oceano”. Alla base della ‘Boundless Living Outdoor Collections’ c’è un’idea consapevole di sviluppo, che punta molto sulla tecnologia e su un uso più consapevole dei materiali e del loro trattamento di finitura, come ci spiega: “la vera sfida, per noi, è riuscire a preservare i saperi, ‘l’intelligenza nelle mani’ che da sempre è il nostro fiore all’occhiello”. E mentre il mercato si apre sempre di più, a Tolentino si sta lavorando a nuovi progetti. “Uno di questi è sicuramente la Pelle Frau Outdoor, che presenteremo nel secondo semestre del 2023. Continuiamo comunque a focalizzarci su materiali che durino nel tempo e che allo stesso tempo siano sempre più sostenibili. La Pelle Frau Impact Less ne è solo un esempio, come anche la lavorazione di legni certificati Fsc e l’utilizzo di materiali espansi, metalli e tessuti specificamente utilizzati per l’outdoor, al fine di garantire alte prestazioni nel tempo” ci spiega.
Tutto questo grazie anche alla selezione dei designer che “hanno una visione affine a quella del brand. Ogni progettista è considerato un prezioso ed innovativo tassello che entra a far parte del nostro dna”. E sottolinea: “nel corso della sua storia, Poltrona Frau ha collaborato con i migliori professionisti nel campo del design e dell’architettura, ma non ha mai avuto un vero art director, perché ha scelto di confrontarsi e operare con punti di vista coerenti con la propria visione, il centro propulsivo è sempre il sito produttivo di Tolentino, nelle Marche, fabbrica dei saperi radicata nel territorio e da sempre all’avanguardia nell’ambito della certificazione legata alla sostenibilità ambientale e alla salute e sicurezza dei collaboratori”. Il nuovo anno annuncia porterà numerosi ampliamenti di gamma, varie collaborazioni tra cui un progetto sviluppato assieme a Foster + Partners, ci saranno poi nuove collezioni di tessuti e “rilanceremo un nostro prodotto altamente iconico firmato da Gio Ponti. Inoltre, andremo ad arricchire nuovamente la categoria Accessori, che sta diventando una parte sempre più presente della nostra offerta. Infine, presenteremo per la prima volta una collezione intera realizzata assieme a Ceccotti Collezioni”. Inoltre, a fronte della trasformazione digitale avvenuta negli ultimi anni, il brand ha lanciato una nuova campagna advertising che integra fotografia e Realtà Aumentata per raccontare storie di vita, designer e craftsmanship. ‘Made of Stories’ è un progetto studiato e progettato per una fruizione interattiva e multimediale. Attraverso l’uso di un QR code si possono scoprire contenuti di approfondimento e le storie celate dietro ogni prodotto. E conclude, “siamo convinti che la forza, il successo e il futuro dei nostri prodotti è esteriore allo stesso modo di quanto non lo sia nei suoi contenuti materici, di manifattura e di pensiero”.
EDRA, SEMPRE ‘FUORI’ DAL CORO
Imprevedibile e mai scontata, quella di Edra è una vera e propria incursione creativa nel mondo dell’outdoor. Nata per caso, come spesso succede quando un’idea folgorante arriva all’improvviso, A’mare, la collezione creata dall’artista contemporaneo Jacopo Foggini ha segnato lo scorso anno il debutto dell’azienda toscana nel settore degli arredi da esterno. È stato il fato, racconta Monica Mazzei, visionaria vicepresidente del brand, “mio fratello era andato a trovare Jacopo e vedendo dei pezzi di policarbonato abbandonati in un angolo, ha subito pensato ma questa è ‘acqua solida’, perché non trasformare questi elementi, che sembrano perdersi tra le onde, in un progetto?”. Detto e fatto, la nuova linea, “quasi non disegnata e fatta di elementi semplici”, composta da tavoli, sedie, poltrone, panca e lettino, dopo un lavoro di ingegnerizzazione era pronta. “La difficoltà maggiore è stata quella di trovare una vite che facesse al caso nostro. Doveva resistere all’esterno, quindi essere dura, ma allo stesso tempo, doveva essere ‘docile’ per non spaccare la struttura”. Ma i problemi in casa Edra trovano sempre una soluzione, il pezzo necessario è stato fatto su misura. Sperimentazione, amore per le sfide soprattutto quelle che sembrano impossibili, forse è anche per questo che A’mare non è solo una collezione di mobili da esterno. “Non era una richiesta del mercato – continua a raccontare – è venuta fuori così, quasi fosse un atto artistico. È piaciuta, e potrebbe forse, chissà avere anche ulteriori sviluppi”, Monica Mazzei come al solito non si sbilancia. Come è tradizione in azienda, non ama gli annunci e neanche seguire le mode. E continua “non amo rincorrere il tempo e non trovo giusto parlare di novità a tutti i costi solo perché si aggiunge qualcosa a catalogo. C’è bisogno di bellezza e di innovazione. Siamo fatti così. E non per andare contro corrente per forza, se c’è una cosa che ci piace la facciamo”.
L’articolo è disponibile sul numero di febbraio/marzo di Pambianco Magazine Design.